GLI HOBBIT

La Quarta Era - Razze - Hobbit

Stefania e Virginia
ph. Giorgia Darmanin

Il popolo hobbit è discreto e modesto, ma di antica origine, meno numeroso oggi che nel passato; amante della pace, della calma e della terra ben coltivata, il suo asilo preferito era una campagna scrupolosamente ordinata e curata. Ora come allora, essi non capiscono e non amano macchinari più complessi del soffietto del fabbro, del mulino ad acqua o del telaio a mano, quantunque abilissimi nel maneggiare attrezzi di ogni tipo. Anche in passato erano estremamente timidi; ora, poi, evitano addirittura con costernazione la “Gente Alta”, come ci chiamano,ed è diventato difficilissimo trovarli.
Hanno una vista e un udito paricolarmente acuti, e benchè tendano ad essere grassocci e piuttosto pigri, sono agili e svelti nei movimenti. Sin da principio possedevano l’arte di sparire veloci e silenziosi al sopraggiungere di genti che non desideravano incontrare, ma ora quest’arte l’hanno talmente perfezionata, che agli Uomini può sembrare quasi magica. Gli Hobbit,invece, non hanno mai effettivamente studiato alcun tipo di magia; e quella loro rara dote è unicamente dovuta ad abilità professionale che l’eredità, la pratica, e un’amicizia molto intima con la terra hanno reso inimitabile da parte di razze più grandi e goffe. Essi sono infatti minuscoli; anche i più alti fra loro sono più piccoli dei Nani, sebbene meno tozzi e robusti.[…] Per quanto riguarda gli Hobbit della Contea essi erano, nei tempi di pace e di benessere, un popolo allegro e spensierato; portavano vestiti di colori vivaci, preferendo il giallo ed il verde, ma calzavano raramente scarpe, essendo i loro piedi ricoperti di un pelo riccio, folto e castano come i loro capelli ,e le piante dure e callose come suole. Perciò l’unica forma di artigianato che praticassero poco era la fabbicazione di calzature, benchè avessero lunghe dita abilissime, capaci di creare tanti altri oggetti utili ed artistici. Più che belli, i loro visi erano generalmente gioviali, illuminati da occhi e guance colorite, con la bocca fatta per ridere, bere e mangiare.
La Quarta Era - Razze - Hobbit

Hobbit in festa
ph. Giorgia Darmanin

La Quarta Era - Razze - Hobbit

Claudia
ph. Valentina Tagliabue

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Samvise e Frodo

Alex e Flora
ph. Giorgia Darmanin

La Quarta Era - Raduno - Hobbit

Rita
ph. Andrea Cavalleretti

La Quarta Era - Razze - Hobbit

Hobbit in festa
ph. Giorgia Darmanin

Ed era proprio ciò che facevano: mangiavano, bevevano e ridevano con tutto il cuore, amavano fare a tutte le ore scherzi infantili, e pranzavano sei volte al giorno, quando ne avevano la possibilità. Erano ospitali: feste e regali, che offrivano con grande generosità ed accettavano con entusiasmo, costituivano il loro massimo divertimento. La parentela che unisce gli Hobbit, malgrado la loro recente ostilità, è più che evidente e molto più stretta che non quella che ci unisce agli Elfi o perfino ai Nani. In tempi lontani parlavano le lingue degli Uomini,a modo loro, ed avevano le stesse preferenze e le stesse antipatie. Quale sia però la nostra esatta parentela, ormai nessuno lo può dire: gli albori della civiltà hobbit sono persi nei Tempi Remoti caduti nell’oblio; solamente gli Elfi conservano ancora questi ricordi della loro storia, ove gli Uomini hanno poco posto e gli Hobbit niente del tutto. Eppure è un fatto che gli Hobbit siano vissuti tranquilli e pacifici nella Terra di Mezzo per anni e anni prima che gli altri popoli si accorgessero della loro presenza; e, dato che il mondo è pieno zeppo di strane creature, questi piccoli esseri sembravano ben poco importanti. Fu ai tempi di Bilbo e del suo erede Frodo che essi acquistarono improvvisamente, senza desiderarlo per nulla, importanza e fama, importunando non poco i consigli dei Saggi e dei Grandi.”

BILBO BAGGINS

Bilbo Baggins è l’unico figlio di Belladonna Tuc e di Bungo Baggins. I suoi genitori provenivano da due famiglie totalmente opposte: la famiglia da cui proveniva Bungo, i Baggins, era famosa per la sua rispettabilità e tranquillità, mentre la famiglia di Belladonna, i Tuc, era ricordata per la sua propensione verso le avventure. Bilbo, sebbene si comportasse esattamente come ogni membro della famiglia Baggins, aveva ereditato inconsciamente anche alcune qualità della famiglia materna.
Rimasto orfano dopo la morte prematura dei genitori, Bilbo trascorre un’esistenza felice e tranquilla nella Contea, finché non riceve la visita dello stregone Gandalf il Grigio, il quale lo esorta a partire con lui per un’avventura. Nonostante all’inizio sia riluttante all’idea di lasciare la sua dimora, Bilbo viene convito dallo stregone ed entra a far parte della compagnia dei Nani di Thorin Scudodiquercia, intenzionati a recuperare il loro tesoro custodito all’interno della Montagna Solitaria (Erebor), infestata da un drago, Smaug. Bilbo, essendo l’unico membro del gruppo che può avere possibilità di avvicinarsi al drago (in quanto questo non conosce l’odore degli Hobbit), assume il ruolo di scassinatore.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Pamela

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Jennifer
ph. Giorgia Darmanin

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Monica
ph. Marcella FAva

Bilbo Baggins possiede l’aspetto di qualsiasi altro Hobbit della Contea: ha lunghe e abili dita scure, grandi piedi pelosi e resistenti, un viso giovanile, capelli ricci e un po’ di pancia. Veste con colori vivaci, principalmente il giallo ed il verde. Nonostante all’inizio de Lo Hobbit abbia cinquant’anni, il suo viso è ancora molto giovanile.Una volta entrato ad Erebor, Bilbo viene svestito delle sue semplici vesti Hobbit e rivestito con vesti e ornamenti presenti all’interno del bottino dei nani. Le vesti in questione gli vengono regalate da Thorin come primo pagamento per i servigi prestati alla sua compagnia:
« Così dicendo mise addosso a Bilbo una piccola cotta di maglia, forgiata per qualche giovane principe degli Elfi tanto tempo addietro. Era di quell’argento duro come l’acciaio che gli Elfi chiamano mithril, ed era accompagnata da una cintura di perle e cristalli. Un elmo leggero di cuoio decorato, rinforzato al di sotto da cerchi d’acciaio, e con l’orlo tutto trapunto di gemme bianche, fu posto sulla testa dello Hobbit. »
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Francesca

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Brenda
ph. Marcella Fava

All’inizio de Il Signore degli Anelli, nonostante abbia centoundici anni, Bilbo, grazie all’influenza dell’Unico Anello, non è per niente invecchiato ed ha conservato lo stesso aspetto che aveva ne Lo Hobbit: «Il tempo passava lasciando poche tracce sul signor Baggins: a novant’anni era tale e quale era stato a cinquanta; a novantanove incominciarono a dire che si manteneva bene: sarebbe stato più esatto dire che era immutato.»

«Se mi è concesso riferirmi a tempi ormai lontani, è anche l’anniversario del mio arrivo a Esgaroth sul Lago Lungo, in una botte. In quell’occasione dimenticai completamente che era il giorno del mio compleanno. Avevo appena cinquantun anni allora, e uno di più o uno di meno non faceva molta differenza. Il banchetto fu splendido e divertentissimo malgrado il mio terribile raffreddore. Ricordo che riuscivo con fatica a dire “Grazie dande a duddi. E’ ciò che voglio ripetervi oggi, ma senza storpiare le parole: grazie tante a tutti per essere venuti alla mia piccola festa». Silenzio ostinato. Tutti erano terrorizzati al pensiero che qualche canzone o poesia fosse imminente; si stavano annoiando a morte. Perché non se ne stava zitto e non li lasciava brindare in pace alla sua salute? Ma Bilbo non cantò né recitò. S’interruppe un istante e poi proseguì «In terzo ed ultimo luogo, desidero fare un annuncio». Quest’ultima parola giunse così forte e all’improvviso, che molti saltarono in piedi (quelli che ne erano ancora capaci). «Mi rincresce dovervi comunicare che quantunque, come vi ho detto prima, centoundici anni trascorsi in mezzo a voi siano davvero troppo pochi, ora è giunta la fine. Me ne vado. Parto subito. Addio!». Scese dalla sedia e scomparve. Una luce accecante abbagliò per un attimo gli invitati. Quando aprirono gli occhi, non c’era più nessuna traccia di Bilbo. Centoquarantaquattro Hobbit stralunati caddero a sedere. Il vecchio Odo Tronfipiede tolse i piedi dal tavolo e si mise a pestare per terra. Seguì un silenzio di tomba, fino al momento in cui, dopo qualche profondo respiro, ogni Baggins, Boffin, Tuc, Brandibuck, Scavari, Paffuti, Rintanati, Bolgeri, Serracinta, Tassi, Boncorpi, Soffiatromba e Tronfipiede incominciò a parlare contemporaneamente.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Bilbo Baggins

Erio
ph. Chiara Tagliabue

FRODO BAGGINS

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Frodo Baggins

Flora
ph. Giorgia Darmanin

Frodo trascorse la maggior parte della sua infanzia a Villa Brandy nella Terra di Buck, la terra natia della famiglia Brandibuck, che includeva anche sua madre (Primula Brandybuck). Frodo era noto come una sorta di monello, avendo stretto amicizia con Meriadoc Brandibuck e Peregrino Tuc, con i quali causava disordini dovunque andassero. Nel TE 2980, quando Frodo aveva solo 12 anni, i suoi genitori annegarono in un incidente in barca sul fiume Brandivino. Figlio unico, Frodo rimase a Villa Brandy finchè il suo 99enne “zio” Bilbo Baggins lo adottò nel TE 2989. Bilbo portò Frodo a vivere con lui a Casa Baggins e lo rese il suo erede. I due divennero molto vicini negli anni successivi. Frodo imparò molto sul linguaggio elfico durante il suo tempo con Bilbo, così come molte delle tradizioni e dei racconti della Terra di Mezzo. I due condividevano lo stesso compleanno, il 22 Settembre, secondo il calendario della Contea (intorno al 12-14 Settembre del nostro calendario).
Nel TE 3001, una festa di particolare magnificenza fu organizzata per celebrare il trentatreesimo compleanno di Frodo (che per gli Hobbit coincide con l’ingresso nell’età adulta) e il raggiungimento da parte di Bilbo della peculiare età di 111 anni. Bilbo pronunciò un memorabile discorso di compleanno, prima di giocare uno scherzo ai suoi compagni hobbit usando l’Unico Anello per scomparire, lasciando la platea spaventata e confusa. In seguito, sfruttando la confusione, partì per una nuova avventura e non fu mai più rivisto nella Contea. Prima di partire per il suo viaggio a Gran Burrone, Bilbo ebbe una lunga conversazione con Gandalf, che infine lo convinse a lasciare volontariamente l’Anello. Bilbo lo lasciò così sulla mensola del caminetto con una nota per Frodo, che divenne così il nuovo Portatore.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Frodo Baggins

Axel
ph. Giulia Biletta

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Frodo Baggins

Andrea
ph. Giorgia Darmanin

SAMVISE GAMGEE


“Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo cose entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trovava coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero. E se lo avessero fatto noi non lo sapremmo, perché sarebbero stati obliati. Noi sappiamo di coloro che proseguirono, e non tutti verso una felice fine, badate bene; o comunque non verso quella che i protagonisti di una storia chiamano una felice fine.”
Sam nacque il 6 Aprile 2980 TE nella Contea, figlio più giovane di Hamfast e Bella Buonabimba, ed ebbe due fratelli e tre sorelle: Hamson, Alfred, Daisy, May e Marigold. Di professione giardiniere, Sam sembrava essere un Hobbit come tutti gli altri, amante del cibo, della birra e della terra ben coltivata; tuttavia, il suo amore per gli Elfi, il suo dono per la poesia, e la convinzione che il mondo contenga meraviglie più grandi di quelle di cui la maggior parte degli Hobbit sono a conoscenza (tutto ciò ispirato dal suo vicino Bilbo Baggins che gli insegnò anche a leggere e scrivere) lo rendevano differente dagli altri e dalla mente più aperta e ricettiva. Viveva con suo padre, Hamfast Gamgee, conosciuto come “Il Gaffiere”, in Via Saccoforino nella Contea, vicino a Casa Baggins.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Samvise Gamgee

Alex
ph. Marcella Fava

MERIADOC BRANDIBUCK

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Meriadoc Brandibuck

Enrico
ph. Manuel Moggio


“Meriadoc lo Hobbit era rimasto in piedi in mezzo ai feriti, sbattendo le palpebre come un gufo alla luce del giorno a causa delle lacrime che l’accecavano; attraverso un velo guardò la bella testa di Éowyn che giaceva immobile; e guardò il volto del re caduto nel colmo della gloria. Nevecrino nella sua agonia era rotolato via lungi dal suo padrone, e tuttavia era stato lui il colpevole della sua morte. Allora Merry si chinò e prese la mano del suo signore per baciarla, ed ecco che Théoden aprì gli occhi ancora limpidi e parlò con voce calma ma con fatica. «Addio Messere Holbytla!», disse. «Il mio corpo è a pezzi. Torno dai miei padri. Ma anche in loro compagnia non avrò da vergognarmi. Ho abbattuto il serpente nero. Un mattino spietato, un giorno felice, un tramonto dorato!». Merry non riuscì a parlare per le lacrime. «Perdonatemi, sire», disse infine, «per aver disobbedito ai vostri ordini, e non aver saputo fare altro al vostro servizio che piangere nell’ora della nostra separazione». Il vecchio re sorrise: «Non preoccuparti! Sei già perdonato. Non bisogna scoraggiare un grande cuore. Vivi ora e sii benedetto, e quando fumerai in pace la tua pipa pensami! Ormai non potrò più sedere con te a Meduseld, come promesso, e apprendere da te i segreti delle erbe». Chiuse gli occhi, e Merry si inginocchiò accanto a lui. Poi parlò ancora una volta. «Dov’è Éomer? I miei occhi si oscurano, ma vorrei vederlo prima di andarmene. Egli deve essere re dopo di me. E vorrei dargli un messaggio per Éowyn. Lei, lei non voleva che io la lasciassi, ed ora non rivedrò mai più colei che mi è più cara di una figlia»”
Merry nacque nel 2982 TE. Fu l’unico figlio di Saradoc Brandibuck, Signore della Terra di Buck, e Esmeralda Tuc, la sorella più giovane di di Paladino Tuc II. E’ quindi cugino di primo grado con il figlio di Paladino Pipino, che divenne il suo amico più caro.

PEREGRINO TUC


” – Sauron: Così sei tornato Saruman? Perché è passato tanto tempo senza che tu mi riferissi nulla?
– Pipino:…
– Sauron: Tu non sei Saruman. Chi sei?
– Pipino:…
– Sauron: Chi sei? Rispondi!
– Pipino: Un Hobbit!
– Sauron: Un Hobbit? Ahahahahahahahah!
– Pipino: Aiuto! Lasciami. ti prego!
– Sauron: Aspetta un momento! Ci rincontreremo presto. Dì a Saruman che quel gingillo non è per lui. Lo manderò a prendere immediatamente. Hai capito? Di’ solo questo.”

—Ricostruzione del dialogo tra Pipino e Sauron basata sul libro de Il Signore degli Anelli
Peregrino Tuc, detto Pipino, è un hobbit della Contea appartenente alla famiglia Tuc. Nato nel 2990 TE, all’età di 29 anni accompagnò Frodo nella sua fuga dalla Contea divenendo poi uno dei membri della Compagnia dell’Anello e in seguito Guardia della Cittadella. Dopo la Guerra dell’Anello visse nella Contea divenendone il Conte. Nel 63 QE intraprese con il cugino Merry un viaggio verso sud per visitare Éomer di Rohan prima della sua morte, dopodiché proseguì verso Gondor. Morì a Minas Tirith e fu sepolto assieme al cugino nelle Tombe dei Re.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Peregrino Tuc

Lucia
ph. Byza

ROSIE COTTON

Rosie nacque nella Contea nell’anno 2984 TE da Tolman Cotton e Lily Brown ed ebbe altri quattro fratelli maschi di nome Tolman, Wilcome, Bowman e Carl. Viveva assieme alla famiglia nella località di South Lane, nei pressi di Lungacque, dove aiutava il padre e i fratelli a portare avanti la fattoria di famiglia. Siccome i fratelli erano grandi amici dei giovani della famiglia Gamgee ebbe modo di conoscere Samvise fin da bambina e stringere con lui una grande amicizia. Quando Saruman e Lotho si impadronirono del potere nella Contea, suo padre e i suoi fratelli furono in prima linea nell’opposizione ai soprusi dei Ruffiani di Sharkey e furono i primi ad unirsi all’armata di rivoltosi guidata da Frodo e dai suoi compagni.
Una volta sconfitto Saruman, Rosie e Sam si sposarono nel 3020 TE ed ebbero 13 figli: otto maschi e cinque femmine, di cui molti con i capelli biondi, una vera ritorta gli Hobbit e segno di grande fortuna. Quando il marito, alcuni anni dopo, si recò in visita a Re Elessar di Gondor lo accompagnò e per un anno furono entrambi ospiti della corte di Re Aragorn, trattati come ospiti d’onore.
La Quarta Era - Razze - Hobbit - Rosie Cotton

Stefania
ph. Antonio Casorio

La Quarta Era - Razze - Hobbit - Rosie Cotton

Giorgia
ph. Byza

BELLADONNA TUC

Virginia
ph. Marcella Fava

Belladonna Tuc era la “rinomata” nona figlia di Gerontius “il Vecchio” Tuc e Adamanta Paffuti. Belladonna aveva otto fratelli più grandi: Isengrim III, Hildigardo, Isumbras IV, Hildigrim, Isemboldo, Hidelfonso, Isembardo, Hildebrando; e tre sorelle: Donnamira, Mirabella e Isengar Tuc. Benchè fosse tecnicamente la seconda figlia di Gerontius e Adamanta, fu la più grande di quelle che sopravvissero fino all’età adulta.
Belladonna Tuc sposò Bungo Baggins, divenendo la “Signora” Bungo Baggins, e insieme finanziarono la costruzione dell’abitazione Hobbit più lussuosa della Contea, Casa Baggins. Nel TE 2890, Belladonna ebbe Bilbo Baggins, il suo unico figlio. Era anche ben nota allo stregone Gandalf.
Morì nel TE 2934, otto anni dopo il marito, lasciando a Bilbo la proprietà di Casa Baggins.
Fonte testi: Tolkienpedia